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20 09 2013 | Rimini | Ex colonie, golpe in commissione. Mauro: C'è 'premeditazione'. Agosta si appella al buon senso

Venerdì, 20 Settembre 2013

tortora-scuroRimini | Ex colonie, golpe in commissione. Il vicepresidente Mauro: C'è 'premeditazione'. Il capogruppo Agosta si appella al buon senso (e prende le distanze da Astolfi)

Mini golpe in commissione pianificazione e controllo a Rimini. Si sarebbe dovuto parlare delle colonie sul litorale sud e della loro riqualificazione con i dirigenti e l'assessore Roberto Biagini. Ma alle 8,35, "dopo solo 5 minuti dall'orario di convocazione della seconda commissione - racconta il vicepresidente Gennaro Mauro - gli esponenti della maggioranza di centro sinistra Fraternali, Donati, Allegrini, e Astolfi, con un "colpo di mano", hanno dato inizio ai lavori non avendone la prerogativa in assenza del presidente e vicepresidente, e hanno provveduto subito dopo ad annullare la seduta". Capofila, in realtà, è stato Bertino Astolfi della lista Rimini per Rimini (ma tesserato storico del Pd).

 
A quel punto "l'assessore all'urbanistica Biagini, a differenza dei dirigenti comunali, ha abbandonato l'aula negandosi ad un approfondimento sul futuro delle colonie Murri e Novarese, tema che non è né di sinistra e né di destra, ma dei cittadini riminesi e dei milioni di turisti che raggiungono il nostro litorale", continua Mauro che parla di "comportamento gravissimo e irrispettoso delle prerogative dei consiglieri comunali che va pubblicamente censurato" e chiede in tale senso un intervento sia del sindaco del comune di Rimini, Andrea Gnassi, sia del capogruppo del Pd, Marco Agosta.


Secondo Agosta, "si è trattato di un qui pro quo. Il capogruppo della lista ha forzato la mano sui tempi. Ammettiamo che è irrituale aprire e chiudere la seduta per un ritardo di cinque minuti. Detto questo, i nostri consiglieri sono stati presenti in aula e quindi il Pd ha consentito lo svolgimento della commissione. Due consiglieri si sono fatti sostituire perché avevano impegni di lavoro. Mi sembra tanto fumo per niente. La cosa è stata enfatizzata da tutte le parti. Il presidente della lista si è sentito di agire così, io direi che questa cosa poteva essere evitata, perché un po' di buon senso non guasta mai".


Poco dopo il golpe, infatti, presidente e vice presidente della commissione arrivati in aula e trovato il vuoto si sono messi in moto, hanno richiamato la maggioranza e hanno lo stesso provato a fare luce sullo "stato di incuria in cui si trovano le due colonie che - continua Mauro - è sotto gli occhi di tutti, così come lo quello della Bolognese, tra l'altro, luogo di soggiorno di pericolosi soggetti, necessitano di un attento esame politico". A discuterne si sono ritrovati i commissari di minoranza con Stefano Brunori dell'Idv. Dalla maggioranza Allegrini, del gruppo dei quattro golpisti, è tornato sui suoi passi e a tenere il numero c'erano anche Bertozzi, Gallo e Pironi. La commissione però alla fine ha deciso lo stesso di aggiornarsi al 25 ottobre per approfondire le questioni legate alla colonia novarese anche perché "nonostante la complessità della tematica i dirigenti comunali sono stati avvertiti della seduta della commissione solo due giorni prima. Non sono arrivati preparati. Per questo - punta il dito Mauro - ritengo di avere il fondato sospetto che sia stato tutto costruito ad arte, come dimostra l'assenza dell'assessore e la circostanza che non ha messo i dirigenti nelle condizioni di prepararsi e fornire la documentazione ai componenti della commissione".


Delle ex colonie la seconda commissione, assicura Mauro, continuerà ad occuparsi perché "lo stato in cui versano è sotto gli occhi di tutti e noi vogliamo sapere se c'è la necessità di determinati atti politici".


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